Oggigiorno la PEC è diventata importantissima, dal valore legale e obbligatoria. Guida al miglior servizio, ciò che devi sapere.
C’era una volta la raccomandata con avviso di ricevimento, la prova di un invio, garanzia di consegna. C’era, e volendo c’è ancora: solito iter, basta andare alla posta. Con tutto ciò che ne consegue: file chilometriche anche con la prenotazione via smartphone, perdita di tempo, stress. Per tutto il resto ora c’è dell’altro.
PEC, acronimo di posta elettronica certificata, un tipo diciamo più “evoluto” di posta elettronica che permette di dare a un messaggio di posta un valore legale, rintracciabile gratuitamente online tramite il registro pubblico INI-PEC. Da inviare comodamente sul divano di casa.
Ha preso sempre più piede in Italia, quasi una peculiarità nostrano: dal 2018 sono state avviate attività governative per renderla conforme allo standard UE, dal 30 novembre 2023 la PEC è obbligatoria per tutte le comunicazioni delle Pubbliche Amministrazioni verso i privati cittadini, tutti devono averne una. Ecco come scegliere il miglior servizio.
Innanzitutto un PEC va ottenuta. Bisogna individuare un “gestore PEC” da ricercare tramite Agenzia per l’Italia Digitale, che mantiene un elenco aggiornato tra quelli accreditati. Importante questo passaggio, viceversa si rischia di non avere la stessa validità legale. InfoCert offre ai cittadini di 200 comuni italiani una casella PEC gratuita per un anno. Namirial invece offre il servizio SpidMail gratuito a vita, ma con numero di invii gratuiti limitato. Per Register la PEC free è a tempo determinati, un po’ come la stragrande maggioranza dei gestori.
Per tutto il resto si deve optare per una PEC a pagamento, dove la differenza di prezzo dipende principalmente dai servizi aggiuntivi: dimensione della mailbox, la disponibilità di backup automatici, workflow e automatismi personalizzati, la possibilità di ricevere email da caselle di posta tradizionali con filtri antispam. E così via. Solita procedura: a cosa vi serve veramente una PEC? In base alla risposta a questa domanda, il risparmio è già garantito al 100%. Una volta scelto il fornitore, bisogna effettuare la registrazione di un indirizzo PEC, che verrà associata alla propria azienda o al proprio nome. Terzo passaggio, la configurazione del client di posta. Il gioco è fatto.
Giusto ricordare che una PEC funziona come una mail normale, la differenza sta solo nel suo sistema di invio, in maniera certificata: vengono rilasciate una serie di ricevute che costituiscono una prova legale. I migliori servizi? C’è l’imbarazzo della scelta, dipende essenzialmente dalle vostre esigente, così si passa da PEC Agile di Register (abbonamento gratis per sei mesi) a Legalmail di Infocert, fino ad arrivare all’utilizzatissima Aruba (con tanto di app IOS/Android) e all’altrettanto valida Postecert (spazio di casella di 100 MB espandibile fino ad 1 GB): garantisce Poste Italiane, ma senza dover andare a fare la fila allo sportello.
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