Nuovi virus infettano i nostri PC. Ma nel caso davvero il dispositivo va disconnesso da internet? La risposta che non ti aspetti.
Dallo scoppio della pandemia da Coronavirus in poi è stata tutta una crescita. Una crescita dell’e-commerce che non avrà soppiantato il piacere atomico di fare shopping negli Store fisici, ma ha creato l’alternativa con gli Store virtuali.
Una crescita sesquipedale dei dispositivi, sempre più votati all’Intelligenza Artificiale, direttamente proporzionali ai virus che infettano tutti i nostri dispositivi. Non si contano più gli attacchi di phishing e dei suoi derivati (smishing o vishing fa lo stesso, cambia solo il modo in cui viene perpetrata la truffa), malware di tutti i tipi.
I dati lo confermano, dal 2020 ogni anno ha superato il record di attacchi di quello precedente. La difesa dei nostri device è sempre più strenua, soprattutto se continuiamo a distrarci, spingendo link oggettivamente fake quasi come un riflesso incondizionato. Ma se un nostro dispositivo viene infettato, basta disconnetterlo da internet per correre ai ripari e trovare la soluzione?
Va per la maggiore la consuetudine che, per capire se un PC piuttosto che uno smartphone o qualsiasi altro dispositivo, basta disconnetterlo immediatamente da internet, scollegando il cavo di rete e disattivando il Wi-Fi in Windows per avere il tempo di rimuovere il malware. A oggi non c’è un perché si utilizzi a prescindere questa strategia. Ma è l’occasione per sollevare la questione. La risposta è meno banale di quello che si possa immaginare.
La prima motivazione va ricercata nel virus che il nostro dispositivo ha contratto: innanzitutto è possibile che il codice dannoso dia all’aggressore l’accesso completo al sistema. È il caso, ad esempio, dei cosiddetti Trojan di accesso remoto, che forniscono il controllo completo sul sistema infetto. Ma gli aggressori potrebbero aver utilizzato tipi diversi di codice dannoso per accedere ai dati personali degli utenti: ebbene, in questo caso ha un senso logico staccare internet per rimuovere il malware di turno.
Ma il rilevamento proprio di un virus, come confermano i test di AV-Comparatives, funziona meglio quando si è connessi a internet, grazie ai grandi database con le impronte digitali dei file pericolosi che i produttori di antivirus conservano sui loro server. Un esempio per capirci: il Microsoft Defender rileva un virus al 95,8% quando il PC è online e solo al 77,0% se offline. Con McAfee il 99,2% è online e il 65,2% offline. Le cifre parlano chiaro: in questo caso una scansione antivirus senza accesso a internet non risolve affatto il problema, potrebbe altresì aumentarlo. E poiché una scansione completa di tutti i dischi rigidi può richiedere diverse ore, si consiglia di eseguire una scansione rapida se si sospetta la presenza di un virus. Ma online.
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