I videogiochi negli ultimi anni hanno raggiunto una tecnologia impressionante: grazie a chatbot la realtà supererà l’immaginazione.
Le case sviluppatrici dei titoli videoludici hanno ormai a disposizione degli strumenti così all’avanguardia da poter raggiungere un livello di realismo mai visto prima in questo mondo. Volti dei personaggi, reazioni, ambientazioni e movimenti in alcuni giochi hanno raggiunto quasi la perfezione e ben presto tutto ciò potrebbe sembrare ancora più realistico attraverso l’utilizzo dei chatbot.
Al giorno d’oggi la differenza tra finzione di un videogioco ricreata al computer e realtà di un film realizzato con persone in carne e ossa si è assottigliata sempre di più tanto da arrivare al punto dove alcuni scorci di un videogioco sono talmente realizzati in maniera egregia da sembrare una fotografia del mondo reale. Ciò che rende un videogioco ancora finzione e lo differenzia da un film o dalla realtà sono però le reazioni del mondo esterno alle azioni del protagonista, ancora troppo artificiose e poco realistiche, ma a quanto pare si sta lavorando molto anche da questo punto di vista.
Quando si parla di “reazioni del mondo esterno alle azioni del protagonista” all’interno dei videogiochi, ci si riferisce soprattutto agli NPC, ovvero ai personaggi non giocanti che vengono inseriti all’interno degli scenari per rendere il tutto più vivo e realistico. Il più delle volte questi personaggi non reagiscono in maniera realistica a ciò che fa il giocatore dato che sarebbe praticamente impossibile programmare una loro reazione per ogni evenienza, ma ben presto tutto questo sarà un lontano ricordo perché alcune aziende stanno sperimentando l’utilizzo di chatbot guidati da intelligenza artificiale.
Le risposte e le reazioni degli NPC sono in genere programmate dagli sviluppatori, ma ben presto nei videogiochi potrebbero essere introdotti per la prima volta dei personaggi in grado di adattarsi in tempo reale alle azioni e alle parole dei giocatori. L’obiettivo di diverse aziende, tra cui ad esempio NVIDIA che è stata una delle prime a sperimentare tale tecnologia, è quello di inserire dei personaggi non giocanti che si comportino come un chatbot dotato di intelligenza artificiale, come se il giocatore stesse facendo una conversazione con ChatGPT o simili.
La prima azienda a sperimentare una tecnologia del genere è stata, come detto, NVIDIA presentando Convert Protocol che permette di rendere più “umani” gli NPC dei videogiochi; successivamente a questa nuova linea di pensiero si è aggiunta anche Ubisoft: l’editore francese ha presentato i suoi nuovi “NEO NPC”, ovvero personaggi non giocanti che sono in grado di reagire in tempo reale alle azioni del protagonista e che dunque si comportano in maniera diversa a seconda di come agisce il giocatore, di fatto rendendo unica ogni partita.
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